Sant'Eulalia
Storia ed evoluzione
Il quartiere di Sant’Eulalia comprende la parte sud orientale del centro antico e prende il nome da una chiesetta oggi scomparsa, ricordata dalla via Sant’Eulalia. A questa santa è dedicata la cattedrale di Barcellona ed è probabile che il suo culto fosse legato al monastero benedettino di San Martino della Gallinaria, che in Catalogna possedeva numerosi vasti beni; l’isola è prospiciente il quartiere. Qui, lungo il fiume, come nel vicino quartiere di San Siro, erano numerose le concerie e le industrie del cuoio, di cui abbiamo una importante documentazione d’archivio e testimonianze archeologiche. Qui si apriva nelle mura la porta Pertuxii o del Pertugio, da cui si raggiungeva la zona del porto romano e di Vadino; dopo la deviazione del fiume, lo si attraversava con un ponte detto subtranus, poi demolito dalle piene ricorrenti.
Nel quartiere esisteva già nel medioevo un ospedale gestito appunto dai calzolai e conciatori, vicino al vasto monastero delle Clarisse; in seguito alla soppressione dei beni ecclesiastici nel primo Ottocento, nel monastero fu trasferito l’Ospedale di Santa Maria di Misericordia, collegato con l’ospedale dei calzolai. L’attuale piazza delle Erbe, nel medioevo platea Canapis, ospitava il mercato della canapa, pianta molto coltivata nella piana fra Cinque e Settecento. Era anche, più di recente, chiamata “piazza dei pesci”, per la vendita del pesce sull’apposita grande lastra di marmo. Questo quartiere era abitato da commercianti e artigiani ma anche da importanti famiglie nobili, come del resto avveniva in tutti i quartieri cittadini.
I colori del quartiere sono il bianco e il blu così come rappresentati nello scudo ufficiale.
Vincitori della Pulcherrima Puella nel 2014 e nel 2018.
Il quartiere di Sant’Eulalia ha vinto il Palio del 2014.
Immagini dal Quartiere
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